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Amici, adesso scrivo una cosa qui che poi voglio portarla in Fotocrazia, una cosa che nessuno ci crede e pensa che scherzi. Nella figura si vede una macchina fotografica per istantanee che ha non tanto meno di un secolo, ebbene: se le macchine fotografiche si fossero fermate così, oggi esisterebbe una vera e importante cultura fotografica, i fotografi non sarebberero più o meno paranoici così come sono, ma forse semplicemente dovrei scrivere stupidi, ma quel che più conta la fotografia li avrebbe resi felici e contenti e non infelici, insoddisfatti, nervosi e depressi e anche ridicoli. Mi fermo a un dettaglio con una parabola: Tizio fotoamatore va con la macchina fotografica e vede un soggetto che gli piace. Lo inquadra in un mirino come di quella allegata e lì diventa un cosa davvero meschina e insignificante. Oppure il Tizio lo inquadra nel mirino di una enorme reflex da cinque milioni e lì diventa una miniatura meravigliosa, luminosa, colorata, bellissima! Adesso quando stampa o proietta, insomma torna a vedere i risultati, il nostro Tizio non ha in testa il soggetto come lo ebbe veduto davvero, ma ha in testa, in memoria SOLO come lo ha rivisto in mirino. Ora quando quello della macchina antica torna a guardare il soggetto mettiamo stampato, ecco che sorride felice tutto contento: ecco si dice volevo ben dire è proprio bellissimo. L’altro invece ci resta di merda. si ricordava una miniatura bellissima piena di luci e colori vivaci mentre adesso risulta una crosta qualunque. Il disgraziato ha speso un sacco di soldi e avrà, come fotografo, una esistenza penosa ….
Ando Gilardi, 30 novembre 2011.
(Ando Gilardi, è morto nel 2012. Se non sapete chi sia stato, anzi chi è, vi pregherei di informarvi. La rete offre la possibilità di fare luce su alcune persone che l’hanno creata la fotografia. Ando è una di queste persone. Ha una pagina Facebook, curata da Patrizia Piccini nella quale ci sono i suoi post, anche gli ultimi prima di quel 5 marzo 2012.)
Un link che consiglio però è quello della Fototeca Storica Nazionale, che ha preso il suo nome.