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Figura e nudo femminile, costituiscono due generi portanti nella ricerca fotografica che, nel tempo, ha trovato diverse espressioni rappresentative della loro identificazione, esasperata spesso fino alla fusione. Abbiamo visto, così, sconfinamenti verso l’immagine surreale, oppure iterazioni tematiche all’interno delle diverse possibilità offerte dal fotomontaggio. Marco Maria D’Ottavi segue la terza via, con estrema e qualificata determinazione. La via dell’”identità autonoma”. Ecco quindi disvelarsi al lettore di queste eleganti e raffinate immagini, comprendendo in esse oltre che le immagini glamour, anche le fotografie della Danza, con il senso dell’armonia che la natura offre spontaneamente e l’armonia della gestualità che il corpo è capace di proporre nella piena individualità. Una individualità che nulla sottrae all’essenza intima dei soggetti, ma la rafforza. Si tratta di immagini che vivono fuori del tempo per il loro spessore concettuale. Uno spessore che trova la sua resa visiva nella composizione chiara, lineare e nei toni equilibrati, ma decisi. Non si può qui parlare né di classicismo né di modernismo (equivarrebbe a delimitare il senso più profondo della ricerca) ma di una proposta di alto contenuto estetico, frutto del punto di incontro tra i due poli fondamentali dell’esistenza, e favorito dalle scelte del fotografo.
Gianfranco Arciero
(Gianfranco Arciero si è laureato con una tesi sulla nascita e lo sviluppo della fotografia in Francia presso l’Università degli Studi di Roma «La Sapienza». É stato esperto in legislazione dell’immagine e nel linguaggio fotogiornalistico. Nel 1977 ha fondato la rivista Fotocultura, che ha diretto fino al 1984. Nel 2000 ha fondato e diretto la rivista Fotodossier. Ha rappresentato il Gadef (Gruppo Agenzie Distributori e Fotografi) per l’Italia Centro-Meridionale. Sino alla sua scomparsa è stato docente di Storia e Tecniche della fotografia presso l’Università di Roma e presidente del “Centro Studi e Ricerche sulla Cultura Visuale e sui linguaggi della Comunicazione”. Ci ha lasciato, silenziosamente, il 4 gennaio del 2013.)
Questa recensione la scrisse per me Gianfranco nel 2010. Tante persone hanno “fatto” la fotografia in Italia e nel mondo: Gianfranco era una di queste persone. Un esperto, appassionato, culturalmente geniale, logorroico per quel che riguardava la sua passione. Propositivo e realista allo stesso tempo. Un profondo conoscitore della fotografia e delle leggi che la governano. Peccato per chi non lo ha conosciuto, ma rimangono i suoi scritti, le sue raccolte e i suoi libri.
(la foto dell’articolo è: The Cage, 2008 la cui serie è visibile tramite questo LINK , se invece volete avere idea di chi sia stato Gianfranco QUI c’è un brano tratto da uno dei suoi scritti.)