Warning: Undefined array key "sfsi_plus_mastodonIcon_order" in /home/mhd-01/www.marcodottavi.com/htdocs/wp-content/plugins/ultimate-social-media-plus/libs/sfsi_widget.php on line 1748
- Flick è nella sua stanza, sonnecchia.
Vicino ai suoi giocattoli, sui suoi cuscini con i suoi rassicuranti odori. Il suo orologio metabolico però gli dice che è quasi l’ora! Il suo amore unico sta tornando, tra poco arriverà, come sempre. Sonnecchia ancora, ma le sue orecchie sono dritte, pronte, in attesa.
E infatti, poco dopo, percepisce quello che noi definiremmo rumore, ma che per lui è il suono dell’amore, il suo amore che torna da lui: l’automobile si avvicina! Sta arrivando! Allora Flick, come sempre, scatta in piedi e si precipita per le scale, esce dalla sua porticina e corre incontro a quel suono, per lui celestiale. Ma non fa i conti con le distanze, non bada e non conosce il pericolo. L’automobile arriva, lui è li, dietro l’angolo e l’auto lo colpisce, violentemente.
Ha gli occhi annebbiati Flick, ma vede il suo amore che apre la portiera della macchina per poi correre verso di lui; quando viene preso tra quelle braccia ne percepisce l’odore, e scorge le lacrime.
Chiude gli occhi e muore così, inerme, nelle braccia dell’essere che ama.
Il suo unico grande amore. Da quel momento, suo per sempre.
Flick non muore per un incidente, sarebbe banale e riduttivo anche solo pensarlo. Lui muore per amore. Per quell’amore smisurato, intenso, che non conosce limiti e paure. Perché si, certo, è morto “a causa” di un incidente. Ma lui, anche se lo avesse saputo, anche se avesse avuto “raziocinio” si sarebbe precipitato lo stesso verso quell’auto.
Perchè l’amore vero, animale, è istintivo. Non ha paura, non ha rimpianti, non comprende il proprio benessere. L’amore vero non è una scelta, ne un diritto. E’ un miracolo e quando si avvera, se si palesa, è magia allo stato puro. Non può “esserci” per poi non esserci più. Non può esistere per “altri”. Non è ripetibile, non ammette repliche. L’amore smisurato, animale, istintivo, miracoloso, non si decide. Non si gira un interruttore e si spegne. Non si affievolisce, non ha paura del tempo e dell’età. Non bada a tradimenti, menzogne.
Chi ama così, non ha più paura per se stesso.
L’amore vero, smisurato, non si estingue ne per scelta ne per casualità, non si altera se non in crescendo. La distanza lo rafforza. La mancanza o l’irrangiungibilità dell’alter ego amato, rende questo amore ancora più profondo. Non ha sesso, non conosce il sesso.
L’ amore non è nel possesso. Non è proporzionale a quanto sia ricambiato: è o non è.
Il vero amore è cosi profondo e intenso che spesso fa male, talvolta uccide. E morire a causa del proprio amore, come è stato per Flick ma nelle braccia di chi si ama, è un modo terribile per far si che quell’amore sia davvero “per sempre”, ma forse è l’unico modo. Congelare quel momento miracoloso, quel gesto di amore vero che è un abbraccio irripetibile, con le ultime parole nella testa: “amore mio”, per poi non avere mai più parole e nessun pensiero! Questo si, è per sempre. Davvero per sempre.
Cioè, mai più.
Agli esseri umani più fortunati, capiterà di non avere più nulla se non la necessità di amare l’altro senza limiti. Dedicare tutto ciò che si ha, che si possiede, che si pensava di dover difendere e far crescere, il proprio lavoro, la propria ricchezza poca o tanta che sia, a quell’amore. Una continua dedica all’ essere amato.
Ed è questo il miracolo! La persona, l’essere umano che ama così, scoprirà che l’amato diverrà la sua forza e il suo ossigeno. E tutta la vita sarà spinta da un vento amico e meraviglioso: le proprie passioni, il lavoro, il sorriso, la voglia di vivere, la propria ricchezza fisica e spirituale saranno dedicate a quella persona, ogni gesto, ogni carezza, il rispetto. E da quella persona sospinte, intensificate, moltiplicate. Il tempo sarà amico, ogni secondo in più sarà il miracolo che si rinnova. La propria vita cambierà quando illuminata dagli occhi della persona amata che diranno “sono qui con te”.
La notte sarà il momento più bello: pensare a quegli occhi, sognarli e sapere di avere il privilegio di poterli vedere la mattina dopo.
Se invece questo amore non sarà ascoltato, scelto, se l’essere amato non sarà in grado di riconoscerlo, o non lo ricambierà, o lo lascerà sfuggire non capendo che è irripetibile e che non può essere confuso con null’altro, o semplicemente non ne avrà rispetto, oppure non gli darà troppa importanza, lui non si spegnerà comunque; se quell’ultimo abbraccio arriverà quando te ne aspetti e attendi tanti altri che non invece non ci saranno improvvisamente mai più (per milioni di motivi), per anche una sola di queste ragioni, l’amore che hai ti cambierà la vita, ancora una volta, definitivamente.
Quel vento meraviglioso che ti sospingeva e ti faceva volare, smetterà di colpo e cadrai. E il vuoto della caduta provocherà dolore fisico, lancinante. Non avrai più voglia di fare nulla, più nulla, se non pensare di essere ancora vicino al tuo amore per poter viaggiare nel tempo e nello spazio con quella persona al tuo fianco. Non esisteranno palliativi, lavoro, amici, passioni.
Ti sentirai perennemente fuori posto.
Improvvisamente tutti i “pensieri belli” scompariranno.
La notte, diverrà il momento più terribile: pensare a quegli occhi ma poterli solamente sognare, non ci saranno più la mattina dopo.
Sarà come camminare su una sorta di linea di confine, tra il voler dimenticare e subito dopo ricordare. Ma non c’è interruttore. Non esiste il modo di valicare quella linea. Non puoi più non ricordare, puoi solo desiderare. Il tempo non sarà più così amico.
Eppure, sarai grato al mondo di avere realizzato per te un miracolo. Perché quanto proverai, non sarà mai più superato da qualunque altra emozione. Saprai che un solo secondo vissuto così, una sola lacrima, un solo ricordo, un solo sorriso, avranno il valore dell’intera vita.
Lo sanno bene i girasole: inseguono il sole, il loro amore, che li fa crescere. Quando maturano, poco prima di morire, si rivolgono ad Est e guardateli bene! Quando muoiono sono sempre rivolti ad Est: dove il sole sorge. Dove il loro amore nasce e continuerà a nascere. Loro muoiono, ma sanno che il sole continuerà a sorgere da li per sempre. Le ultime loro “parole” sono rivolte ad Est, al loro amore mai ricambiato: “Amore mio”.
Quel “per sempre”, per loro, diventa uguale a “mai”. Per Flick, il per sempre si è trasformato in “mai più”. Per gli esseri umani, in un “per sempre, ma mai più”.
Ma non fa niente, quello è l’abbraccio unico e irripetibile che chi ama vuole, anche i girasole e Flick. Gli esseri che amano davvero, che hanno la fortuna di conoscere questo miracolo, che hanno la fortuna di percepire la profondità di questo sentimento, sanno che per tutta la loro vita non ci sarà più nulla che potrà affievolirlo. Abbandono compreso. Non ci sarà più nessun pensiero più bello se non quel’ abbraccio, quell’amore.
Vorranno solo desiderare di proteggere chi si ama e si amerà per tutta la vita.
E se udiranno ancora il rumore di quell’auto in arrivo, si precipiteranno giù per le scale, usciranno dalla porticina e aspetteranno. Desidereranno di poter rimanere “per sempre” e in qualunque modo con quel loro amore dentro. Vorranno ancora abbracci e li inventeranno. E anche se stringeranno solo il vuoto, in quegli infiniti abbracci inventati, gli esseri che amano e sanno amare sentiranno l’odore e il calore dell’amato, lo sentiranno fisicamente il loro miracolo, stretto tra le loro braccia. Anche se non si ha la stessa fortuna di Flick, anche se si è solamente un girasole. Rivolti ad Est, ogni secondo della propria vita.
L’inferno temuto da chi ama, è non avere più la forza e la ragione per avere dentro di se il proprio amato. Non semplicemente averlo con se, perché quella invece si chiama Vita.
Il paradiso anelato da chi ama, è poter avere dentro di se, per sempre, il proprio amore. E questo è più, molto più che vivere.
Per chi ama così, “per sempre” è terribilmente e dolcemente uguale a “mai più”.
(Flick è davvero morto il 13 ottobre 2018, esattamente come ho descritto. Per amore infinito, che è un sentimento per gli esseri che hanno l’umiltà di riconoscerlo e poi di desiderarlo e difenderlo per tutta la vita senza badare a null’altro, neanche a se stessi.)